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Il blog di VeM

In tour con “Il quaderno di Radoslav” di Aleksandar Zograf
presentazione a Torino

Serbia | In tour con “Il quaderno di Radoslav” di Aleksandar Zograf

20 Dicembre 2021

Un articolo a cura di Eugenio Berra

Eugenio Berra

Si sentiva la mancanza di Aleksandar Zograf. A partire dalle sue “Lettere dalla Serbia” scritte durante i bombardamenti NATO del 1999 e riprese da “Il Manifesto” e “Diario”, per più di un decennio il fumettista serbo è stato una presenza costante in Italia. Sugli scaffali delle librerie (otto i titoli pubblicati in italiano tra il 2000 e il 2013, gli ultimi due per Coconino-Fandango) e soprattutto come ospite nelle più diverse cornici e luoghi: potevi incontrare la sua inconfondibile giacca di pelle da vecchio punk al Lucca Comics così come alla festa di Radio Onda d’Urto, sino ad uno sperduto paesino della Carnia che diventava poi protagonista di una delle sue innumerevoli “Cartoline” pubblicate sul settimanale Internazionale o sul portale Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa.

Il legame tra Zograf e l’Italia non è mai scomparso, e un po’ di merito va anche a noi di ViaggieMiraggi. Durante il viaggio in battello lungo il tratto serbo del Danubio che organizziamo dal 2014 assieme ai nostri partner di Confluenze, i viaggiatori hanno avuto la possibilità di conoscere Zograf e la sua arte: mentre navighiamo da Smederevo a Ram tra antiche fortezze ottomane e stormi di cormorani viene infatti organizzato un caffè letterario con il fumettista serbo, nato e tuttora residente a Pančevo, cittadina danubiana a pochi chilometri da Belgrado.

Nel corso del 2020 Confluenze, in collaborazione con Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa e la casa editrice torinese 001 Edizioni, ha curato un nuovo libro di Zograf, dal titolo “Il quaderno di Radoslav e altre storie della Seconda guerra mondiale”, che attraverso trenta fumetti e un lungo racconto autobiografico ci trasporta all’interno della Seconda guerra mondiale, non limitandosi al contesto serbo ma aprendosi ad una prospettiva transnazionale ed europea: un libro che grazie al suo messaggio universale è in grado di parlare ad un ampio pubblico di lettori, e proprio per questa ragione è stato inserito come materiale didattico per un percorso di formazione tra Croazia e Serbia destinato a studenti di scuole secondarie di I e II grado, ideato e organizzato congiuntamente da Confluenze, il Centro di Storia Pubblica di Belgrado e noi di VeM.

Tra il 7 e il 9 dicembre abbiamo accompagnato Zograf in un primo tour promozionale del libro. Siamo partiti da Venezia ospiti presso Cà Foscari dell’iniziativa “Venezia legge i Balcani”, rassegna ideata dalla ricercatrice di Lingua e Letteratura serba e croata Marija Bradaš assieme ai suoi studenti diventata nel corso degli anni un punto di riferimento in Italia per la divulgazione storico-culturale del sud-est Europa grazie ai numerosi seminari e incontri organizzati a partire dal 2019. Nella splendida cornice dell’aula Mario Baratto, in passato Aula Magna di Cà Foscari, Zograf ha dialogato assieme al sottoscritto – curatore del libro- e a Marco Abram, ricercatore presso Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa nonché autore della prefazione del volume.

La serata milanese presso Ostello Bello ha visto la partecipazione, accanto al giornalista Christian Elia, anche di una delle voci più amate di Radio Popolare, il conduttore Disma Pestalozza. La scelta di coinvolgere Radio Pop non è casuale: tra il pubblico sono accorsi molti viaggiatori che hanno conosciuto Zograf durante il viaggio sul Danubio di cui si è già scritto più sopra, dal 2016 diventato anche un viaggio “targato” Radio Pop.

Questo primo tour si è concluso a Torino in un altro luogo magico, il Circolo dei lettori situato nell’elegante Palazzo Graneri della Roccia. Ad ascoltare Zograf si è unito anche il fumettista torinese Claudio Marinaccio, il quale ha poi pubblicato una breve striscia sul sito della propria casa editrice (Feltrinelli) che è insieme ricordo e omaggio a un maestro del graphic journalism europeo e termina con queste belle parole che qui riprendiamo: “Zograf è l’appellativo bulgaro e serbo per designare il pittore di icone, una figura riverita e fondamentale nelle culture slave e ortodosse. Nell’arte di Aleksandar Zograf troviamo miniature laiche ma impregnate di un profondo amore per la vita, nelle quali rispecchiarci e sulle quali riflettere o commuoverci”.

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