Il blog di VeM
Veneto | Venezia partigiana: come si è resistito ieri, in altre forme si resiste oggi
7 Agosto 2019
Un articolo a cura di Paolo Patuzzo
Sfido chiunque ad immaginare Venezia come luogo in cui le forze partigiane si sono distinte contro le truppe di occupazione nazifasciste.
Eppure più di 70 anni fa si è combattuto per calli, ponti e campi. Agguati, attentati, rappresaglie, rastrellamenti e tutto il corredo che la guerra può portare. Con l’aggravante che su entrambi i fronti c’erano italiani.
In collaborazione con l’Anpi e l’Istituto Veneziano per la storia della Resistenza e in compagnia di uno storico ripercorriamo i tragici giorni dal 8 settembre 1943 fino alla Liberazione nel 1945.
Partendo dalla stazione S.Lucia arriviamo fino al Monumento alla Partigiana quasi in fondo all’isola e terminiamo alla sede dell’Anpi per quattro chiacchiere e un’ombra di vino.
Il nostro trekking antifascista del 8 settembre non va solamente collocato nella rievocazione storica. Il fascismo in Italia non è mai morto. È sempre rimasto sottocutaneo, braci che hanno continuato ad ardere e ora malauguratamente i tempi sono maturi. Questo tour quindi lo si fa anche per tenersi freschi, attenti e con lo spirito giusto per affrontare i fascismi contemporanei.
Ci sentiamo di consigliare infatti questo libercolo il cui titolo dice già tutto.
Umberto Eco “Il fascismo eterno”.
Come si è resistito ieri, in altre forme si resiste oggi.
Attualmente Venezia sta combattendo la sua battaglia per non diventare a tutti gli effetti Disneyland. L’ iperturismo ne sta sancendo il collasso. La città è ancora viva anche se il polso è debole. Molti cittadini, attraverso una serie di comitati, lotta e si oppone alla totale mercificazione di Venezia. Ma di questo ne parliamo in un altro tour che si concentra più sull’attualità e si chiama Venezia Non Affonda.