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Viaggio in Tibet, sul tetto del mondo

Novità 2025! Dal 14 al 29 settembre

Viaggio in Tibet, sul tetto del mondo

Nessuna descrizione può catturare del tutto l’essenza di una regione e di un popolo unici, che regalano esperienze straordinarie a chi decide di esplorare questa terra. Quello tibetano è il popolo forse più religioso di tutti, questa area è stata del resto per secoli la regione capitale del buddismo, che non è solo una filosofia religiosa. Ma è un sistema di pensiero, una tradizione di tecniche e pratiche sia spirituali sia legate a qualsiasi attività della propria vita quotidiana. Quello che ne emerge nel presente è un mix inedito, una struttura sociale impiantata con l’obiettivo di rimpiazzare quella fatta di tradizioni secolari radicate, che però resistono e continuano a pulsare vigorosamente al ritmo dei mantra buddisti.

Un mix affascinante è anche quello che riguarda il viaggio stesso, che combina scintillanti laghi sacri e vertiginose vette himalayane, le atmosfere sospese dei monasteri e gli straordinari paesaggi degli altopiani popolati da yak e dagli ultimi nomadi. Il viaggio inizia a Lhasa e nella sua valle, per poi proseguire nella regione denominata Ü Tsang, il cuore del Tibet culturale, dove si trovano altri importantissimi siti monastici e luoghi naturali sacri, fino all’Everest.

Un focus particolare del viaggio sarà quello legato a visite ed incontri, che permetteranno sia di avvicinarsi alla cultura tibetana sia di sostenere piccole realtà locali che, nella complicata rete della burocrazia cinese, cercano di trovare il modo di continuare ad operare, di far perdurare cultura e tradizioni e di avere impatti positivi sulla comunità locale.

Il viaggio giorno per giorno

Programma di viaggio in Tibet

1° giorno – domenica 14 settembre

Partenza dall’Italia con voli intercontinentali.

2° giorno – lunedì 15 settembre

Arrivo arrivo all’aeroporto di Lhasa. Pick up presso l‘aeroporto, incontro con la guida e transfer presso l’alloggio di Lhasa, un hotel in un antico palazzo nobiliare. Cena in ristorante o locanda consigliata. Pernottamento.

Sistemazione in camere doppie con bagno privato

3°-4°-5° giorno

Prima colazione e avvio della scoperta di Lhasa.
Ci si concentra sulle aree della città dove è ancora percepibile una vera atmosfera tibetana. Sembra assurdo che la capitale di questa regione autonoma mantenga la propria anima solo in pochi distretti, ma l‘influenza cinese ha avuto il sopravvento nella maggior parte della città. Le aree in questione sono due: il distretto di Barkor, dove si riversano pellegrini a completare il kora intorno allo Jokhang, il tempio più sacro di tutto il Tibet ed il suo cuore spirituale; ed il fotogenico Potala, il palazzo invernale del Dalai Lama, disabitato dal 1959, un capolavoro di architettura che svetta maestosamente in cima ad una collina.

Per le altre due giornate sono previste escursioni fuori dal centro di Lhasa. In un caso si visitano i monasteri limitrofi di Sera e di Drepung, storicamente in competizione tra loro come più importanti centri monastici dove i monaci perfezionavano le arti marziali.
Oggi Sera è di grande interesse per gli accesi dibattiti filosofici che si tengono nei cortili della struttura tra i monaci, sulle scritture del Buddha, mentre Drepung è il più grande monastero del Tibet e, nel suo periodo d‘oro, ospitava 10.000 monaci. Infine, ci si spinge un po‘ più in alto per accelerare l‘acclimatamento, recandosi a est di Lhasa e raggiungendo il terzo grande monastero tibetano, Ganden, ad un‘altitudine di 4.300 mt, e Drak Yerpa, un complesso di piccoli monasteri abbarbicati su una parete scoscesa, con 80 grotte sacre utilizzate da monaci eremiti per la meditazione, inserite in un ambiente naturale spettacolare a oltre 4.500 mt.

Durante queste giornate, ci sono in programma anche una serie di visite che permettono di avvicinarsi a piccole realtà locali, manifestazione di tradizioni antiche e spesso obbligate ad operare adattandosi ed aggirando le costrizioni imposte dal governo. In particolare, si visitano i laboratori di un’associazione di artigiani, collocata proprio nel cuore di Lhasa, che è attiva da oltre venti anni con l’obiettivo di creare opportunità di educazione, di riqualifica professionale e di piccole imprese sostenibili per le comunità tibetane, specie per gli ex nomadi che vengono obbligati a diventare stanziali.

Altri focus delle giornate sono la fabbrica di tappeti di Drepung, tuttora realizzati esclusivamente a mano e con una storia quasi millenaria.

Fondata nel 1979, questa azienda si è sviluppata negli anni da piccolo laboratorio con negozietto annesso ad affermata realtà del suo settore, mantenendo comunque i tratti che la contraddistinguono dalla concorrenza: la presenza di artigiani e artigiane locali, specialmente donne, la realizzazione dei prodotti a mano e l’impiego di tecniche tradizionali di filatura, tintura, tessitura e rifilatura. Tradizionale sono anche i filati e gli usi dei prodotti finiti. La lana di pecora rende i tappeti morbidi, perciò questi prodotti vengono utilizzati sui letti e sulle sedie, o nei monasteri, dai monaci per pregare e dai lama per sedere sui troni. Il pelo di yak, invece, rende i tappeti duri e duraturi, perciò questi prodotti vengono utilizzati come veri e propri tappeti a terra.

Si visitano inoltre le botteghe di Sera dove artigiani, monaci e non, intagliano il legno con i testi buddisti che, impregnati di inchiostro, vengono utilizzati per la stampa delle scritture sacre.

Tradizionalmente, i testi buddisti vengono stampati con l’impressione di stampi intagliati con le scritture sacre, impregnati di inchiostro. La bottega che si trova a Sera è la più antica di tutto il mondo buddista tibetano, voluta e fondata nel XVII secolo dal 5° Dalai Lama. Fin dall’origine, tibetani, monaci e non, hanno lavorato in questa stamperia, e continuano a farlo, utilizzando tecniche tradizionali affinate e preziosi inchiostri (non solo quello di china, ma anche d’argento e d’oro) per i testi che vanno ad occupare i ripiani di templi e biblioteche di tutti i principali monasteri del Tibet.

Infine, per una delle serate, è organizzata una cena tradizionale in famiglia presso il referente locale del viaggio.

Pernottamenti a Lhasa.

6° giorno – venerdì 19 settembre

Dopo la prima colazione e il checkout, si lascia Lhasa per immergersi nella regione dello Ü Tsang, cuore culturale, storico e religioso del Tibet, iniziando dal monastero di Dorje Drak, scenografico e remoto, ma soprattutto da quello di Samye, il più antico, che ha dato il là all’affermarsi del buddismo nell’area.
Situato sulle sponde del fiume Yarlung Tangpo, che nasce nel Tibet occidentale e che attraversa tutta la fascia meridionale della regione, il complesso di Samye non solo ha una splendida struttura circolare, ma anche la sua collocazione è spettacolare, circondato da montagne e dune di sabbia.

Pranzo e cena lungo in tragitto in ristoranti o locande consigliati. Sistemazione e pernottamento presso l’hotel gestito dal monastero di Samye.

Sistemazione in camera doppia con bagno privato

7° giorno – sabato 20 settembre

Prima colazione e partenza verso Gyantse, attraverso paesaggi di impareggiabile bellezza. Dopo il passo Gampa La (4.800 metri), si costeggia per decine di chilometri lo scintillante Yamdrok Yumtso, uno dei quattro laghi più sacri del Tibet, dove migliaia di bandierine colorate fanno da cornice all‘acqua turchese e scintillante del lago. Si arriva infine a Gyantse, dove l’ultima visita della giornata è il sacro Kumbum, un enorme stupa mandalico dall’architettura unica, costellato di piccole grotte e cappelle, che rappresenta il cosmo buddista.

Pranzo e cena lungo in tragitto in ristoranti o locande consigliati. Sistemazione e pernottamento in hotel a Gyantse.

Sistemazione in camera doppia con bagno privato

8° giorno  – domenica 21 settembre

Prima colazione e partenza verso ovest. Si raggiungere il monastero di Shalu.
Luogo ricco di storia, dove i monaci venivano addestrati al lung-gom, acquisendo la capacità di correre a velocità straordinaria per giorni interi senza fermarsi, grazie ad un addestramento esoterico che combinava esercizi di resistenza ed intense meditazioni. Il pezzo forte della giornata è comunque la visita, nel pomeriggio, al monastero di Sakya, il più importante del suo ordine, di straordinaria bellezza e che soprattutto ospita una delle biblioteche più grandi e importanti del mondo buddista.

Pranzo e cena lungo in tragitto in ristoranti o locande consigliati. Sistemazione e pernottamento in hotel a Sakya.

Sistemazione in camera doppia con bagno privato

9° giorno – lunedì 22 settembre

Prima colazione e partenza alla volta del campo base dell’Everest, raggiungibile con il pulmino. Un luogo che consente di ammirare la parete nord del monte più alto della Terra, in tibetano chiamato Qomolangma, “Dea madre della Terra”.
Si raggiunge poi, a quota 4.950 metri,  il monastero più alto del mondo, il Rongbuk.
Fondato nel 1902, presenta l’inusuale caratteristica di ospitare una comunità composta sia da monaci sia da monache, ma soprattutto si trova a breve distanza dal campo base, che in caso di bel tempo regala impareggiabili vedute del gigante della terra, e in caso di brutto tempo un’atmosfera mistica e misteriosa.

Pranzo e cena lungo il tragitto. Pernottamento presso l’hotel gestito dal monastero di Rongbuk.

Sistemazione in camera doppia con bagno privato

10° giorno – martedì 23 settembre

Prima colazione e partenza lungo una strada molto scenografica e panoramica che di ritorno dal campo base attraversa passi montani che superano i 5.000 metri, con vedute sulla catena himalayana e verso cinque dei quattordici 8.000 del mondo. Lungo la strada, poi, si visita un altro sito sacro, Chude, piccolo ma scenografico monastero situato alle pendici della ripida rupe dove è abbarbicata la fortezza in rovina di Shegar Dzong. Pranzo lungo il tragitto.

In serata, arrivo a Shigatse. Cena in ristorante o locanda consigliata. Pernottamento in hotel.

Sistemazione in camera doppia con bagno privato

11° giorno – mercoledì 24 settembre

Prima colazione e visita del monastero di Tashi Lhunpo di Shigatse, sede tradizionale del Panchen Lama, secondo solo al Dalai Lama per autorità nel mondo buddista tibetano, e spiritualmente collegato all’oceano di saggezza. In particolare, è affascinante unirsi ai pellegrini per il kora, la camminata intorno al monastero, che permette di raggiungere un punto panoramico che regala magnifiche viste della città vecchia e di quella nuova.
Pranzo e partenza verso nord per immergersi nelle terre selvagge del Qangtang, l’immensa regione che comprende il Tibet settentrionale e quello occidentale, l’area più remota dove ancora sopravvive il nomadismo.
Cena e pernottamento in hotel a Shentsa.

Sistemazione in camera doppia con bagno privato

12° giorno – giovedì 25 settembre

Prima colazione e partenza.
Sterminati pascoli dove bivaccano yak pecore e capre, distese polverose popolate da emioni (asini selvatici) e da gazzelle, e scintillanti laghi d’alta quota compongono un quadro che proietta direttamente in un diario di Marco Polo. Specialmente i laghi emanano misticismo e bellezza. Il più affascinante della giornata è il Siling Tso, lago salato, il secondo più grande del Tibet che detiene il record di lago più alto al mondo. Questo è il luogo dove starebbe rintanato, da oltre mille anni, un terribile demone domato dal grande maestro buddista Guru Rinpoche.

Pranzo lungo il percorso. Cena e pernottamento in hotel a Bange.

Sistemazione in camera doppia con bagno privato

13° giorno – venerdì 26 settembre

Prima colazione e giornata dedicata ancora alla magnifica desolazione del Qangtang.
Punti di interesse principale altri due laghi, il Bam Tso, e soprattutto il Nam Tso, uno dei quattro più sacri del Tibet. Si crede che il Nam Tso un tempo sia stata una bellissima ragazza, ed il vicino monte Nyenchen Tanglha il suo amato, e che i due si siano legati per sempre in un abbraccio eterno tra monte e lago. Sulle sponde del Nam Tso, visita del Tashi Dor, complesso monasteriale di grotte di eremitaggio e meditazione. La zona del Nam Tso è anche la regione più frequentata dagli ultimi nomadi dell’altipiano. Sulla base della loro presenza, frequente nella zona ma mai scontata perché, per l’appunto, sono nomadi, può esserci la possibilità di bussare alla tenda di qualcuno di loro per condividere una tazza di tè di burro di yak e ascoltare storie su uno stile di vita che un tempo era il principale ma che ora sta scomparendo.

Pranzo lungo il percorso. Cena in ristornate o locanda e pernottamento in hotel a Damchung.

Sistemazione in camera doppia con bagno privato

14° giorno – sabato 27 settembre

Prima colazione e rientro a Lhasa. Check-in in hotel, pranzo e pomeriggio libero.
C’è così la possibilità di esplorare altre aree della capitale, come ad esempio la piazza del Potala e la rupe Chakpori, per le migliori vedute sull’iconico palazzo, e per perdersi per un’ultima volta nel dedalo di viuzze del Barkor.
Cena di saluto presso un ristorante non turistico, con musica dal vivo, frequentato e apprezzato dai locali. Pernottamento.

Sistemazione in camera doppia con bagno privato

15° giorno – domenica 28 settembre

Prima colazione e a seconda dell’orario di partenza dei voli, trasferimento in taxi all’aeroporto. Disbrigo delle formalità di imbarco e partenza per l’Italia.

16° giorno – lunedì 29 settembre

Arrivo in Italia e termine del viaggio.

 

Note di viaggio

Il presente programma può essere soggetto a variazioni, sia prima che in corso di viaggio, in base al clima, le festività, alle esigenze dei viaggiatori e delle persone che ospitano il gruppo di viaggiatori. Delle attività previste durante il viaggio non sono da considerarsi facoltative le visite alle comunità e ai progetti.

Nessuna vaccinazione obbligatoria.

Il Tibet rientra sotto giurisdizione cinese. Obbligatorio il passaporto con validità minima 6 mesi dalla data di rientro. Le regole di ingresso possono essere soggette a variazioni e va consultata la relativa pagina: http://it.china-embassy.org/ita/sgxx/
I cittadini italiani, in possesso di passaporto ordinario, potranno viaggiare in Cina e Tibet, per un massimo soggiorno di 30 giorni, senza richiedere un visto d’ingresso.

Per l’accesso in Tibet e per la visita delle varie località nella regione, servono dei permessi speciali di cui si occuperà il tour operator tibetano, ed il cui prezzo è già incluso nel prezzo del pacchetto.
Per maggiori informazioni consultare la pagina relativa al Tibet / Repubblica Popolare cinese nel sito viaggiaresicuri.it.

I monasteri ed i monaci non beneficiano in alcun modo di quanto viene fatto pagare per i biglietti di ingresso ai vari luoghi sacri. Per la manutenzione dei luoghi e per il sostentamento dei monaci, i monasteri fanno affidamento principalmente alle offerte dei fedeli. Alcuni monasteri, come Samye e Rongbuk, gestiscono hotel (dove pernottiamo), altri gestiscono guesthouse per pellegrini, attività che sono un’ulteriore fonte di reddito. Diversi monasteri hanno anche dei ristoranti per pellegrini (dove capiterà di mangiare) e ce ne sono alcuni, come Drepung e Sakya, che si sono anche organizzati con dei piccoli souvenir shop, riforniti per lo più di oggetti lavorati dai monaci. Usufruire di servizi e acquistare oggetti presso questi templi, che sono i più grandi e famosi, significa contribuire direttamente alle comunità monastiche.

Referente locale

Il viaggio è completamente accompagnato da Francesco, nostro referente per il Tibet, con già alcune esperienze di accompagnamento nel paese.
Sarà presente anche una guida locale, originaria di Lhasa, che comunica in lingua inglese. Il tour operator locale con cui collaboriamo in questo viaggio è tra i pochissimi a gestione totalmente tibetana e i dipendenti hanno come regola non scritta di parlare solo in tibetano tra di loro, per perseverare la lingua locale che è stata lentamente soppiantata dal mandarino nella maggior parte dei contesti sociali. Il fatto di collaborare con una realtà con queste caratteristiche offre inoltre un’ampia prospettiva culturale sul paese.

Livello di difficoltà

In questo viaggio si utilizza un pulmino privato, ben attrezzato e con autista. Ci sono diverse tratte di massimo 2-3 ore.
La presenza di barriere architettoniche ostacola la partecipazione di persone con difficoltà motorie. Il tour non prevede trekking ma passeggiate in ambiente urbano o naturalistico.

Il clima a settembre è normalmente ottimale per un viaggio in Tibet, dato che è dopo la stagione delle piogge ed i cieli sono spessi limpidi. Le temperature diurne medie oscillano, a seconda della zona del Tibet, tra i +12°C ed i +20°C. Le temperature notturne possono invece scendere fino a pochi gradi sopra lo zero.

Il viaggio si svolge ad altitudini elevate, tra i 3500 e i 5000 metri, che richiederanno un tempo di adattamento.
Sarà di fondamentale importanza rispettare un buon acclimatamento all’arrivo e seguire una serie di semplici comportamenti. In particolare, durante le prime giornate a Lhasa.
Nel caso di patologie cardiache e/o di problemi di alta pressione, è necessario il consulto con un medico per capire la fattibilità della partecipazione al viaggio.

Quando

Il presente programma è valido per le date indicate nel sito www.viaggiemiraggi.org
Per maggiori informazioni vedere il documento Come viaggiamo, consultabile sul sito internet o richiedibile direttamente in agenzia.

Quanto

Quote a persona per il viaggio di 16 giorni, per un gruppo di:

Voce Quota individuale
11 persone 10 persone 9 persone 8 persone
Quota viaggio 2770,00 2910,00 3130,00 3375,00

 

Il costo totale espresso comprende:

  • Compensi di intermediazione
  • Assicurazione medico-bagaglio (solo per viaggiatori con partenza da territorio italiano)
  • Materiale informativo, incontro pre-viaggio e verifica post-viaggio
  • Tutti i pernottamenti in camera doppia, con bagno privato. Prima colazione inclusa
  • Trasporti interni con pulmino privato, carburante e pedaggi inclusi
  • Permessi di accesso al Tibet e tasse locali
  • Copertura spese e compenso dell’autista, guida locale e accompagnatore in lingua italiana
  • Ingressi ai luoghi culturali elencati nel programma e ai laboratori artigianali
  • 2 cene
  • due bottiglie di acqua a testa al giorno
  • Quota progetto a favore del monastero di Chude o di Dorje Drak

Il costo totale espresso non comprende:

  • Volo aereo* di A/R, prenotabile autonomamente o con ViaggieMiraggi (quota indicativa a partire da 1300 €)
  • Supplemento singola (420 €)
  • Cene, pranzi e mance (15-20 euro al giorno)
  • Assicurazione annullamento acquistabile in agenzia in concomitanza con l’iscrizione al viaggio
  • Spese personali, extra in genere e quanto non espresso nelle voci sopra indicate.

*il costo del volo aereo dipende dalla quotazione del biglietto al momento della prenotazione ed è soggetto a riconferma al momento dell’emissione.

Le quote sono soggette a riconferma al momento della prenotazione

Condizione di realizzazione

Il numero minimo di partecipanti richiesto per la realizzazione del viaggio è di 8 persone; il numero massimo è di 11 persone. Il viaggiatore sarà informato 60 giorni prima della partenza del raggiungimento o meno del numero minimo di partecipanti.

 


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Prossime partenze

  • 14/09/25 29/09/24

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Francesco

Francesco Perini è marchigiano di nascita. Affascinato dall’altrove, ha iniziato a praticare escursionismo fin da bambino, sulle Alpi, per poi estendere i suoi orizzonti verso terre più lontane. Ha percorso 25.000km in Asia, da Mosca a Kathmandu, e 10.000km in Sudamerica, da Ushuaia a Lima, per i suoi studi in turismo sostenibile, completati in Islanda, a Húsavík, sua casa dal 2014. Ha lavorato come curatore del Museo dell’Esplorazione locale, ha viaggiato in tutti gli angoli (o quasi) di questa isola, e si occupa di viaggi culturali, d’avventura e a piedi. Collabora con Viaggi e Miraggi dal 2015 come referente locale e guida per l’Islanda e per altre destinazioni del nord Europa, oltre che come accompagnatore per il Tibet, altra sua passione.

Cos’è il Turismo Responsabile?

Il turismo responsabile è un approccio turistico che pone la massima attenzione all’ambiente e alla cultura del paese visitato.
Nasce per arginare e correggere le storture del turismo industriale di massa, votato al “saccheggio” dei paesi, soprattutto quelli in via di sviluppo, e finisce per diventare una modalità di viaggio replicabile ovunque, anche nei territori vicini a casa.

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