Il blog di VeM

Vietnam | Diario di viaggio in Vietnam, dai villaggi alla vecchia Saigon
1 Ottobre 2018
La nostra viaggiatrice Graziella, di ritorno dal viaggio in Vietnam, ci parla della sua esperienza. Pubblichiamo un estratto del suo racconto; per leggerlo integralmente potete visitare il suo blog.
Quindici giorni, densi e scattanti, dal Nord al Centro al Sud, valigie sempre in carico e scarico, protezione solare, antizanzare, cappello e ombrello sempre in borsa.
(…) Primo incontro all’aeroporto di Milano (…) Presentazioni, strette di mano, l’inizio di una storia lunga due settimane (…) Ed è andata benissimo.
Atterriamo ad Hanoi alle otto di mattina (…) ed è subito … pioggia! Bagnati fradici visitiamo il Tempio della Letteratura, il Mausoleo di Ho Chi Minh e il Quartiere Vecchio. Hanoi, assordante di motorini, in sella in due, in tre, anche quattro, più mobili, animali o viveri. Le donne sfrecciano completamente coperte: mascherina, cappuccio, occhiali, casco, guanti, mantelle sulle gambe a coprire pantaloni e gonne (…)
Il Quartiere Vecchio ha un suo fascino: difficilissimo attraversare le strade, i marciapiedi sono parcheggi per scooter (anche due, tre file), ma anche il posto preferito dai vietnamiti per cucinare, lavare i piatti, mangiare. Accovacciati a terra preparano zuppe fumanti, pesce e carne arrosto, riso in padella; prendi posto su un micro sgabello di plastica blu e sei servito. Street food! (…)

Ma non è che l’inizio, e il Nord ci aspetta. Villaggi tra le montagne, case su palafitte, tre notti ospiti in famiglia, alla scoperta delle minoranze etniche (…)
La mattina ci sveglia il gallo e il profumo di caffé, intenso e cioccolatoso. Pronti per un lungo trekking nel bosco, con vista risaie (…) I pendii son di un verde che abbaglia e i bambini ci salutano dalle case.

Rientriamo a casa dopo una fresca bia hoi (la birra artigianale del Nord) lungo la strada (…)
Lasciamo le montagne del Nord a bordo del nostro pulmino, ormai una seconda casa, la guida ci delizia con il suo repertorio di canzoni italiane, e ci spostiamo verso la baia di Halong (…) siamo pronti a salpare sulla Victory Star, la nostra giunca a quattro stelle. Legno scuro, palme, cuscini di seta: entro in cabina e non vorrei uscirne, la baia e le isole scivolano lentamente via dal mio balconcino (…)

I giorni scorrono sempre più veloci, ci siamo ormai assuefatti all’umido e al riso fritto, i noodles, gli involtini primavera e l’insalata di papaya verde. Così voliamo al centro: Hoi An, la città delle lanterne, magia di lucine sul fiume, e Hue, la città imperiale. Poi di nuovo in volo verso il sud, Ho Chi Minh City (la vecchia Saigon) e il delta del Mekong, il mercato galleggiante, altri villaggi e ancora banani, palme, manghi …
Siamo quasi alla fine. Visitiamo il Museo della Guerra a Saigon e ci prende l’amarezza, per lo spreco di vite umane, gli errori commessi, i risarcimenti mai avuti, la sconfortante eredità delle bombe al Napalm. Ed è solo davanti alle foto di villaggi in fiamme e corpi mutilati che il sorriso vietnamita si spegne e prende il suo posto un velo di dolore.
Il prossimo appuntamento con il Vietnam è il nostro viaggio di Natale e Capodanno!