Il blog di VeM
Capo Verde | Capo Verde: riprendere a viaggiare
31 Marzo 2021
Un articolo a cura di Sergio Bordignon
A inizio marzo ho avuto la fortuna di partecipare a una missione esplorativa e di monitoraggio del progetto Raiz Azul di cui ViaggieMiraggi è partner, assieme a ECOCV (Assoziazione Capoverdiana di Ecoturismo), l’Università di Capo Verde e altri enti.
Il viaggio era stato cancellato l’anno scorso, per ovvi motivi. Quest’anno, con le dovute accortezze, è stato possibile partire. Più delle altre volte l’emozione era forte: alle solite preoccupazioni pre- viaggio (Ho preso tutto? Ho fatto il visto? Assicurazione? Passaporto?…) si è unita una strana incertezza fino a poche ore prima del decollo: il risultato del tampone per il Covid.
24h prima del decollo mi arriva l’esito: negativo! Si Parte!
Nella saccoccia ovviamente non può mancare il libro “Storie dal Mondo” realizzato grazie al progetto di crowdfunding e che include due racconti capoverdiani.
L’emozione è tanta, così come sono molte le procedure da seguire e i controlli di documenti e certificazioni, ma alla fine arrivo a Praia. E vengo accolto dall’aria africana che tanto mi mancava.
Il primo giorno assieme a Roberta – la nostra referente dei viaggi a Capo Verde nonché di ECOCV – e Maiense, suo collega, arriviamo a Porto Rincon, comunità di pescatori sulla costa ovest di Santiago. Prima tappa al centro riciclaggio del vetro, con spiegazione degli obiettivi del progetto. Oltre al riciclaggio del vetro, che altrimenti finirebbe disperso nell’ambiente, il fine del progetto è quello di fermare l’attività illegale di raccolta della sabbia a scopo edilizio: quest’attività porta a danni ambientali (distruzione dell’ambiente costiero), fisici (a chi per tutto il girono filtra e trasporta la sabbia) ed economici (alimentando il mercato nero della sabbia).
Con il riciclaggio del vetro si ottiene sabbia di diverse granature, e si stanno svolgendo dei test di resistenza per valutarne l’utilizzo in campo edilizio. Inoltre si può utilizzare la sabbia ottenuta dal vetro per la realizzazione di oggetti molto carini di uso quotidiano come vasi, posacenere…
Poco dopo incontriamo i ragazzi coinvolti nel progetto di turismo comunitario, due pescatori che vivono a Rincon. Passeggiata dal centro di riciclaggio a Rincon bassa, parte del paese dove ci sono le case dei pescatori. Lungo la strada, ci fermiamo presso il “cantiere nautico”, area dove vengono realizzate imbarcazioni tipiche capoverdiane di varie dimensioni. I ragazzi fanno vedere le fasi di costruzione delle barche, dai primi pezzi che vengono assemblati fino al risultato finale: le loro barche. Con orgoglio mi spiegano il metodo di pesca. Proseguiamo la passeggiata lungo la costa in direzione Portinho, salendo su un promontorio sul mare. Lungo la strada raccontano aneddoti riguardo le terre che stiamo attraversando, evidenziando anche alcune criticità, quali l’abusivismo edilizio. Ci fermiamo ad ammirare l’insenatura di Portinho, una magnifica baietta con acqua cristallina protetta dalle rocce, e poi rientriamo a Rincon.
Ci sistemiamo presso una famiglia locale, la casa affaccia sul mare, e dopo il tramonto ci gustiamo la ricca cena preparata dalla nostra ospite.
Il giorno successivo, dopo colazione partiamo a piedi verso Terra Brava. Anche oggi lungo la strada i ragazzi raccontano le particolarità del territorio, dando riferimenti geografici (montagne che ci circondano) e culturali (luoghi di incontro, segnaletica delle proprietà…). Arriviamo a una piccola baia rocciosa dove attendiamo la barca. Ci spostiamo verso nord per ammirare una grotta in cui cresce una folta colonia di coralli del sole (specie endemica di Capo Verde).
Riprendiamo la navigazione a ritroso verso Rincon, per arrivare a Portinho, l’insenatura vista dall’alto il giorno precedente. E qui un tuffo in acqua per fare snorkeling e ammirare il fondo del mare non ce lo toglie nessuno!
Al rientro una sorpresa inaspettata: stanno battezzando una barca! E la mente corre al racconto presente nel libro “Storie dal Mondo”, letto durante il volo. Sembra di essere catapultati dentro le vicende narrate da Margarida Fontes e di viverle in prima persona.
Lasciamo Porto Rincon con il ricordo delle barche “parcheggiate” in spiaggia, dell’ottimo pesce e dei sorrisi degli orgogliosi pescatori.[…]