Il blog di VeM

Francia | 2024 anno bisestile. Sarò banale, lo so.
30 Gennaio 2024
La nostra viaggiatrice Rosetta ci racconta com’è andato il primo viaggio dell’anno con ViaggieMiraggi e Radio Popolare, a Marsiglia!
Ho iniziato l’anno con un viaggio. Vuol dire che continuerò a viaggiare? Ma chissà.
ViaggieMiraggi e Radio Popolare mi hanno portata a Marsiglia. Perché Marsiglia? Perché ascolto Claudio Agostoni la domenica mattina e perché le foto dei colori di Marsiglia, sulla pagina “In viaggio con Radio Popolare” mi avevano fulminata .
E poi confesso il giro dei bar di J.C. Izzo alla ricerca del mitico pastis, perché no. Ma poi… vi racconterò.
Partiamo il 2 gennaio mercoledì, non c’è il sole ma arriverà, sono sicura. Conosciamo Viola, è proprio una mariposa: lei vola ma se la chiami atterra delicatamente. Michael in realtà Massimo è la rivelazione del viaggio: “viaggiare sicuri con Michael” nuovo slogan promozionale dell’impresa di trasporti e poi via al prossimo pellegrinaggio a Lourdes o Madjugoria. Io no!
Viola ci spiega che stiamo percorrendo La Corniche, una strada costiera spettacolare che arriva fino a Cassis. Arriviamo a Les Goudes – rocce bianche, case di pescatori – mare agitato. Il cielo si confonde con le rocce, paesaggio lunare. Crepuscolo surreale. Sto al gioco: dobbiamo trovare la casa di Jean Claude Izzo – 5 gradini e poi il mare. Non pervenuta, ma cercate tra le foto. Un indizio, una casa con le persiane blu.
Entriamo in città, è ancora Natale, ancora tante luci, il grande bus posteggia al porto. Perché al porto se l’hotel è in centro? Beh a Marsiglia il porto è nella zona ZTL.
Poi si va a cena. La bouillabaisse, il brodetto di pesce alla francese. Confesso, nessun entusiasmo. È un po’ sciapo, si capisce? Però l’oste e il bavaglione meritano! Va beh forse il cuoco non era in forma, andrà meglio la prossima volta.
Il giorno 3 gennaio, mercoledì camminiamo sotto un cielo grigio, ma non importa la compagnia è super e la rue d’Aubagne promette bene. Ma siamo a Marsiglia o a Tunisi? Negozi di stile e odore magrebino. Ah già, Marsiglia città interculturale. Anche qui gli edifici ogni tanto crollano, que c’est triste! Ma i Marsigliesi non dimenticano e non perdonano, era il 5 novembre 2018.
Scendiamo verso il porto vecchio che si apre verso La Canebière, grande viale che dal porto attraversa tutta la città.
Mille barche, arrivano i pescatori, pesce fresco per tutti!
Ci addentriamo nel quartiere Le Panier, come mi aspettavo è il mio quartiere preferito. Un dedalo di stradine e piazzette e su e giù per negozietti, murales, Rue des Pistoles. Sento Jean Claude alle spalle! E poi l’orto pubblico, una figata.
In una piazzetta la madame ci ha convinte, mi siedo al tavolino in equilibrio precario, siamo in discesa.
Qui ho gustato i migliori falafel, neanche in Egitto li ho trovati così buoni. Era un’insalata vegana.
L’autobus ci porta a La Friche, la Belle de Mai. Nel mentre Viola ci racconta la città, una rapida occhiata a la Cité Radieuse di Le Corbusier: a lei non piace tanto ma forse neanche a me. Michael parcheggia il nostro mega autobus nell’area degli autobus di città, uguale a sosta vietata. Tanto siamo a Marsiglia. Michael chiede consiglio a Viola ormai volente o nolente, secondo pilota, ma lì lo lascia.
La Friche me la porto a casa! Dove trovo in Italia un posto pubblico, comunale, dove tutti possono godere di teatro, cinema, biblioteca, ristorante, bar, asilo, parco giochi per bimbi, parco pattinaggio, due radio indipendenti! Ahaha – Radio Galère che non vuol dire galera, ma radio indipendente povera! Abbiamo simulato una diretta (poi registrata) in collegamento con Radio Popolare. Era un provino per entrare in radio Pop.
Ah dimenticavo, con noi il mitico di Jack – Matteo Villaci che ho ripreso in mille modi e manco si è accorto.
Però ha detto che mi terrà in considerazione per le riprese delle sue interviste a artisti e artiste. Credeteci!
Ci affrettiamo verso l’autobus, Michael esulta per la multa scampata. Ci aspetta Annalisa e la Grande Mère- Notre Dame de la Garde, lassù in collina. La salita è ripagata da un panorama mozzafiato su Marsiglia e sul Mediterraneo.
Il gruppo si scioglie, torniamo in hotel per sosta pre-cena. Viola propone pastis, l’aperitivo dal sapore di anice. Non si può dire di no. Anche perché come dicevo, mi aspettavo il tour dei bar di Jean Claude Izzo e ancora non ne avevo assaggiato uno! Il locale del belvedere non è ancora aperto, a niente serve la preghiera di Viola: “Voi italiani tutti uguali!” ci dicono. Le ragazze non ci fanno entrare prima di dieci minuti. Per principio non aspettiamo, peggio per loro hanno perso l’incasso di 15 pastis.
Rimediamo con il Four des Navettes, storico forno che risale al 1781. Chiaro che compro i grissini dal profumo e gusto di arancia. Il cous cous e la tajine tunisina ci aspettano per cena.
E siamo a giovedì 4 gennaio. Andiamo al vieux port, i pescatori hanno portato il pesce. Potrei provare io a cucinare la zuppetta di pesce, Fabio Montale mi ha dato il permesso, ma non c’è tempo.
Ci spostiamo con Annalisa che con precisione storica ci spiega l’architettura, la storia degli edifici emblematici de la Belle Marseille. Arriviamo all’edificio più vecchio di Marsiglia ad angolo tra le vecchie strade Pass. St. Augustine e rue de la Bonneterie. Questo edificio nero era stato spostato, si avete capito bene! Perdonatemi non mi ricordo più il motivo, ma spostare gli edifici senza abbatterli, si può.
Nuovamente ci perdiamo a Le Panier – i colori dei murales, i calzini appesi alle finestre, pupazzi natalizi sulle porte, sulle finestre, gatti rossi che portano fortuna sui davanzali e che dormono in valigia.
Tappa breve a la Major, costeggiando il forte St. Jean scendiamo al MuCEM, ovvero il Museo delle Civiltà d’Europa e del Mediterraneo, un mix di antropologia, storia, che offre uno sguardo, da diverse prospettive alla cultura del Mediterraneo e alla storia d’Europa. E via tappa al negozietto per acquistare il sapone di Marsiglia assolutamente marcato “Fer de cheval “e finalmente il Pastis con due olive a La Samaritaine. Devo ritornare a Marsiglia per assaggiare la Panisse, Viola me l’aveva promessa e non l’abbiamo trovata. Uffa.
Infine un po’ di cibo libanese, super apprezzato tra risate da mal di pancia. Ultima sera insieme in leggerezza.
venerdì 5 gennaio, si ritorna a casa. C’est dommage!
Incursione al bazar l’Empereur, dove compro le classiche cazzatine- “les lignes de la main” per leggere le mie ma soprattutto le mani altrui, un giochino “qui a écrit ce livre”. Non possiamo tralasciare di arrivare alle scale colorate di Noalles. Marsiglia città dei contrasti, dietro a ogni angolo un mondo diverso. Ah dimenticavo, non posso tornare a casa senza la Galette des Rois. Mi sono astenuta dal comprare i 13 desserts, solo perché troppo ingombro.
Va beh, momento dei saluti, Michael è lì, al vieux port, col potente mezzo. Piove, le valigie sparse, qualcuno resta, si torna a casa “Buona permanenza, buon ritorno, alla prossima!” Tra vento, pioggia mista a neve, arriviamo a destinazione.
È stato bello davvero, restiamo qui aspettando il prossimo viaggio con ViaggieMiraggi e la mitica Radio Pop.