Il blog di VeM

Romania | Dove finisce il Danubio? #2
5 Luglio 2017
Prosegue il racconto a tappe del nostro viaggiatore Piero Maderna sul Danubio, ispirato dal paesaggio del Delta del Grande Fiume, dagli incontri con la popolazione e dalle parole di Claudio Magris.
Quarto giorno: Nel quale iniziamo a navigare il Delta e incontriamo i Lipoveni

Facciamo colazione nelle nostre case questa mattina, non prestissimo per fortuna, visto che la serata è stata abbastanza lunga.
È l’occasione per fare due chiacchiere con la famiglia di Daniel, per tutti Dani, il fratello del sindaco. Ieri sera non c’è stata l’opportunità, per mancanza di tempo e anche perché a cena ci ha accompagnato sua moglie, che non parla molto bene l’italiano. Lui invece lo padroneggia perfettamente, e ce ne spiega anche il motivo: è uno dei tanti che, da Greci, è partito verso l’Italia dopo la caduta del regime. Leggi di più >>
“Mi incammino verso il mare, curioso di vedere la foce, di immergere la mano e il piede nella miscela del trapasso oppure di toccare la soluzione di continuità, l’ipotetico punto del dissolvimento. La polvere diventa sabbia, la terra è già la duna della spiaggia, le scarpe s’infangano in pozzanghere che forse sono anch’esse foci, minime bocche storte nelle quali si dissangua il Danubio. In fondo si vede il mare.”
(C. Magris – Danubio)
Quinto giorno: Nel quale immergiamo i piedi nel Mar Nero e nella storia di Sulina

Facciamo colazione e ci prepariamo per la partenza. Oggi percorreremo l’ultimo tratto del braccio di Sulina fino alla foce.
Ma prima, c’è in programma una “lezione” di Cristian, il nostro ornitologo di riferimento, che ci deve rendere tutti più consapevoli delle caratteristiche e dell’unicità dell’ambiente del Delta. Ci sediamo davanti al televisore, su cui scorrono le diapositive della presentazione che ha preparato per noi.
Sappiamo che, oltre che Patrimonio dell’Umanità UNESCO e riserva della biosfera, il Delta è zona Ramsar, cioè è un’area protetta dalla speciale convenzione sulle zone umide firmata nella città iraniana di Ramsar nel 1971. Leggi di più >>
Sesto giorno: Nel quale scopriamo un villaggio incantato e un pezzo di foresta vergine

Oggi a Sulina è un giorno di festa: non abbiamo capito bene il perché, ma i bambini non vanno a scuola, vanno invece in corteo, un allegro corteo mascherato di principessine e supereroi. Ci dicono che è una specie di festa dei bambini, una festa nazionale che c’è ogni anno in Romania. Un gruppetto di bambini che vediamo passare è guidato da Ilinca, la nostra bibliotecaria e guida locale di riferimento, che ci riconosce e ci saluta con calore ma… velocemente perché poi deve correre dietro ai bambini, non può perderli di vista.
Noi, invece, prima di lasciare Sulina andiamo a visitare il museo del Delta, sempre con Cristian che ci fa da guida.
Ci sono foto, pannelli esplicativi e ricostruzioni degli ambienti del Delta e delle innumerevoli specie che lo popolano. Vediamo le barche dei pescatori, in legno di quercia e d’abete. Scopriamo che il Beluga, la più nota specie di storione, famosa per il pregiato caviale che produce, vive cent’anni. E che i visoni, in qualche modo, si sono… autoridotti di numero dopo la rivoluzione che ha provocato la caduta del socialismo reale, perché era nettamente diminuita la domanda di pellicce. Leggi di più >>
A breve, le prossime tappe del racconto sul nostro blog!