Capo Verde | Morabeza, coraggio e un pizzico di magia: il fascino di Santiago

Americàfrica: questa parola quasi magica, ascoltata in una canzone dell’ultimo disco dell’artista brasiliano Caetano Veloso, mi aveva sempre affascinato, e ora mi sembra perfetta per descrivere l’isola di Santiago, nell’arcipelago di Capo Verde, che ho avuto l’opportunità di visitare grazie a ViaggieMiraggi.

Incontrando le persone, nell’atmosfera della capitale Praia, nei vividi colori delle barche dei pescatori, in quello che resta dell’architettura coloniale portoghese, nelle musiche e nei balli dove si fondono suoni europei di inizio ‘900 e ritmi ancestrali africani: in tutto questo si percepisce la mistura, la contaminazione, l’unione di tante culture che fa di Capo Verde un luogo speciale ed emozionante.

Lungo il nostro itinerario ho ammirato l’alternarsi di paesaggi molto diversi ma tutti spettacolari, partendo dall’oceano fino ad arrivare alla sierra, inaspettatamente verde ed umida. Ho apprezzato la dolcezza e l’accoglienza delle persone, la Morabeza, un sentimento tipicamente capoverdiano. Mi ha fatto piacere constatare come in quasi tutti i progetti sociali e ambientali conosciuti, protagoniste fossero le donne: intraprendenti, coraggiose e capaci di immaginarsi un futuro diverso, capaci di sognare nonostante una realtà sociale ed economica difficile.

Senza dimenticare l’originalissima lingua criola e l’affascinante incontro con una tartaruga caretta caretta in fase di deposizione delle uova sulla spiaggia in una notte piena di stelle.

Simona Pellegrini