Il blog di VeM
Brasile | Racconti (di viaggio) sotto l’albero | Encontros e despedidas (incontri e addii)
15 Dicembre 2021
Un articolo a cura di Simona Pellegrini
Non potevo non intitolare così il mio racconto di viaggio, prendendo in prestito una canzone del maestro Milton Nascimento; un viaggio da tanti anni sognato, ispirato dalla passione per la musica brasiliana, che mi ha fatto amare la gente brasiliana e il “pais tropical” ancora prima di conoscerli. E non potevo non scegliere di viaggiare in modo responsabile, alla scoperta del nordest brasiliano, nello stato del Cearà e a Salvador de Bahia.
E’ stato il mio primo viaggio con ViaggieMiraggi, e nonostante siano passati 12 anni (era l’agosto del 2009), l’esperienza rimane viva più che mai nei ricordi e nel cuore : gli incontri, i paesaggi, i suoni, i sapori hanno suscitato tante emozioni e sentimenti, e neanche un frammento dei bellissimi giorni vissuti in Brasile è andato perso.
Il grande poeta e compositore brasiliano Vinicius de Moraes (la musica torna sempre quando si parla di Brasile!) diceva che la vita è l’arte dell’incontro.
In una serata speciale, con mia sorella e altri viaggiatori appena conosciuti, siamo stati invitati a cena da Padre Lopes, a Icapuì, 300 km a sud di Fortaleza. Eravamo tutti emozionati e curiosi di parlare con lui, e vedere da vicino la casa parrocchiale e soprattutto il suo “famoso” studio, letteralmente tappezzato di poster che raccontano la storia della lotte sociali e politiche del Sud America degli ultimi 50/60 anni : Che Guevara, il movimento dei Sem Terra, gli indios, Lula, Romero.
Abbiamo conosciuto alcuni amici dell’associazione Caiçara, e assaggiato i buonissimi piatti preparati da Heloisa, una professoressa di Icapuì.
Sono persone speciali, sempre con il sorriso e un’allegria autentica, e sono una grande famiglia, di cui anche noi ci sentiamo parte pur avendoli appena conosciuti.
Ci godiamo la cena per poi dedicare il resto della serata alla testimonianza di Padre Lopes, che ha vissuto le lotte per gli ideali di uguaglianza e libertà degli anni 60 e ha creato in questa zona del Brasile una rete di esperienze comunitarie e solidali, con l’appoggio della cooperazione internazionale (anche italiana), per il miglioramento delle condizioni di vita e di sviluppo della popolazione. Dal governo Lula alla teologia della liberazione, non è bastata una sera per ascoltare dalla voce di Padre Lopes racconti di realtà che in Italia si conoscono molto poco. E quando si parla di libertà, giustizia, amicizia e solidarietà persino le differenze linguistiche non sono poi così importanti.
Se a Salvador, la culla della cultura afrodiscendente, ci si immerge nella storia (e nelle contraddizioni più aspre dell’attuale società brasiliana), spostandosi sulla costa dello stato di Bahia si ammira un incantevole paesaggio di mare turchese, spiaggia dorata e palme.
Ma quando arriviamo alla spiaggia di Embassaì, scelta da Loris (la nostra guida e referente locale) per la nostra escursione, rimaniamo a bocca aperta per la bellezza e la splendida veduta, ancora una volta la natura del Brasile mi commuove. L’emozione si moltiplica quando, prima di arrivare, Loris spinge un’audiocassetta nell’autoradio e, inaspettata, arriva la musica del Pat Metheny Group, una delle mie band preferite in assoluto; l’armonia e l’atmosfera evocative sono perfette, non vorrei essere da nessun’altra parte del mondo (e questa sensazione la riproverò in altri viaggi successivi intrapresi con Viaggi e Miraggi). Prometto a Loris di mandargli un cd di Pat Metheny, che andrà a mettere nella fornitissima raccolta di Casa Encantada!
E ancora una volta si parla di musica, indissolubilmente legata alla vita stessa del popolo brasiliano.