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Il blog di VeM

Viaggi avventura insieme a un gruppo? Vince lo spirito di condivisione e i piccoli gruppi
Foto di Simona Barranca

Viaggi avventura insieme a un gruppo? Vince lo spirito di condivisione e i piccoli gruppi

16 Luglio 2019

Un articolo a cura di Valentina Nargino

Valentina Nargino

Viaggiare all’avventura, ma in gruppo, è possibile o sminuisce lo spirito del viaggio? E soprattutto, chi sono i compagni di viaggio?

I nostri viaggi avventura zaino in spalla sono costituiti da gruppi di massimo 6-8 persone, quasi mai di più. Scegliamo sempre di viaggiare con i mezzi pubblici e di dormire all’interno di ostelli o di piccole strutture ricettive gestite a livello familiare, che non potrebbero ospitare grandi gruppi. È proprio così che riusciamo a instaurare un rapporto autentico con i luoghi e a vivere appieno il vero senso del viaggio, da veri backpacker! Si tratta anche di un modo per avvicinarsi in punta di piedi ai progetti e buone pratiche dei territori che visitiamo: arrivare con un gruppo consistente di viaggiatori non permette quasi mai di conoscere da vicino le associazioni, le cooperative o i gruppi di persone che stanno agendo per migliorare la società in cui vivono. Per i viaggiatori vuol dire entrare in sintonia con l’ambiente e rispettarlo profondamente.

Si può vivere l’avventura di un viaggio indimenticabile insieme a un gruppo? Si viaggia in tanti luoghi, alcuni noti e altri meno. Perché l’aspetto importante non è visitare necessariamente località irraggiungibili. Per vivere l’avventura la cosa più importante è viaggiare con il giusto spirito di condivisione e di gruppo! Capiterà di viaggiare con un gruppo composito, di persone di tutte le età ed esperienze, con cui passare giorni di scoperta e talvolta momenti di stanchezza. Spesso con i propri compagni si instaura un rapporto che prosegue anche nei viaggi successivi e al di fuori delle vacanze. La vera avventura, il cuore del viaggio, è sempre l’arricchimento: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” (Proust)