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Il blog di VeM

Il Cammino di Oropa, un viaggio lento alla scoperta di…
Foto di Diletta Zannella

Piemonte | Il Cammino di Oropa, un viaggio lento alla scoperta di…

10 Agosto 2017

Mettersi in cammino permette di diventare parte di un territorio in profondità, tra paesaggi affascinanti e sempre diversi, incontri, storia, trazioni e buona cucina, ma un cammino è anche e soprattutto un viaggio nel viaggio, nella conoscenza in profondità di sé stessi e dei propri limiti, nella condivisione con gli altri compagni. Passo dopo passo, lentamente, rigorosamente a piedi e zaino in spalla!
Le tappe del Cammino di Oropa sono sette, alla scoperta del territorio biellese; i primi due giorni si cammina lungo la Via Francigena, percorrendola a rovescio e dando le spalle a Roma, sui passi dei pellegrini antichi e moderni. Poi si risalgono poi le colline della Serra Morenica d’Ivrea sulla rete escursionistica della Grande Traversata del Biellese alla volta di importanti Santuari come quello di Oropa, Sacro Monte Patrimonio Unesco, per proseguire alla scoperta della Valle Cervo e della meravigliosa Oasi Zegna.

Potremmo dire molto altro sul Cammino di Oropa, ma vi faremo venire voglia di preparare subito lo zaino grazie alle parole di alcuni dei camminatori partiti con noi

Dall’ 8 al 10 settembre percorreremo insieme le ultime 3 tappe, da Oropa a Trivero. Vi aspettiamo!!

– Claudia:  “Arriviamo a Oropa la domenica, nel pomeriggio, dopo aver percorso – sottolineo, a piedi! – 79 km. Dopo quattro giorni di cammino il gruppo si affiata – quanto è vero che nella fatica ci si avvicina! – si condivide ogni singolo attimo della giornata, ci si sottopone ad un test fisico ma anche psicologico non indifferente. La soddisfazione al nostro ingresso al Santuario di Oropa è grande, molto più grande di ciò a cui siamo abituati normalmente quando raggiungiamo la nostra destinazione con i mezzi di trasporto consueti. Sudarsi (nel vero senso della parola) la meta finale ha un gusto completamente diverso… è tutta un’altra gioia. Emozione pura“.

– Roberta: “Per me il Cammino di Oropa è stato la scoperta di un nuovo magnifico territorio e l’incontro con persone ad alto valore umano“.

– Cristiano: “Ho percorso a piedi 79 km in 4 giorni, non parliamo di numeri da record lo so, ma era il mio primo cammino e ne vado fiero. Il percorso su cui ho lasciato sudore (tanto), fatica, parole e risate è stato il Cammino di Oropa, Camminare riscrive il concetto di “tempo”, camminare ti obbliga a pensare.
I ringraziamenti vanno a tutti i miei compagni di cammino, ognuno di voi mi ha insegnato qualcosa di nuovo che porterò con me per sempre! Ma un GRAZIE enorme e speciale va a Sabrina ed Emilie, le due guide, che non posso considerare solo guide, avete qualcosa in più credetemi”.

– Luciana: “Da Oropa a Trivero, 3 tappe fantastiche, nella natura ancora selvaggia, alla portata di tutti e compagnia incredibile, come la nostra guida”.

– Beatrice: “Per me è stato un approccio nuovo per scoprire un territorio, un andare lento che ti permette di cogliere ciò che ti circonda, la possibilità di conoscere e apprezzare le persone che condividono con te il cammino, un modo per conoscere le realtà locali “toccandole con mano”, un “mirare alla meta” gustandosi tutto il percorso!”

– Giovanni: “Sono rimasto molto colpito dalla varietà di paesaggi e climi in così pochi Km, e nella possibilità di conoscere e visitare dei luoghi unici difficilmente visitabili altrimenti“.

– Claudia: “A me è piaciuto molto il rifugio dove mi hanno preparato la torta senza glutine per colazione e dove c’era il produttore di formaggi che voleva che le sue mucche di alpeggio fossero felici!”

– Luciana: “e che più mi hanno colpito sono state il recupero e le piantumazioni nell’ Oasi Zegna, che ci hanno restituito un’area verde bellissima”.

– Giancarlo: “Il Cammino di Oropa riunisce anche diversi ambienti, dalla pianura al lago alle colline moreniche portate dai ghiacciai. Si passa dal tranquillo passaggio in pianura al sentiero ripido fra i boschi che chiede più impegno, più rispetto e qualche minuto di silenzio per prendere fiato, ma che ripaga di tutte le fatiche una volta arrivati alla meta”.

Foto di Francesco Perratone

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