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Viva gli sposi! Consigli per organizzare un matrimonio sostenibile (1° Parte)
25 Giugno 2019
Un articolo a cura di Simona Barranca
Abbiamo chiesto a Dario, nostro amico e collaboratore sulle proposte in Lombardia, di raccontarci un suo giorno speciale, quello delle nozze con Valentina. Ci ha raccontato della loro organizzazione attenta alla sostenibilità, dalla scelta del bouquet alla luna di miele. Nessun gesto straordinario, secondo Dario, semplicemente una conseguenza naturale del loro approccio alla vita e alla quotidianità. Ecco la prima parte dell’intervista, buona lettura!
Cosa vi ha portato a decidere di organizzare un matrimonio sostenibile? E quali sono gli elementi di sostenibilità che avete deciso di inserire nelle vostre nozze?
Sinceramente non è stata una scelta, ci è semplicemente venuto spontaneo restando fedeli a tutto quello che facciamo nella quotidianità. Le persone, poi, ci hanno fatto notare che le nostre scelte relative all’organizzazione del nostro matrimonio sono all’insegna “della sostenibilità”, ma a noi piace definirlo “della spontaneità”.
Fin da subito volevamo evitare una cerimonia classica, per cui gli sposi indossano abiti che mai useranno più nella vita e gli invitati si annoiano al tavolo del ristorante.
Per questo abbiamo deciso di organizzare un matrimonio che rispecchi chi siamo e di conseguenza che sia sostenibile e spontaneo.
Il luogo
Ci sposeremo in un rifugio in montagna. È un luogo simbolico, perchè come dice il nome stesso, è un luogo sicuro, dove tutti gli alpinisti vengono accolti. Il rifugio è un luogo sempre aperto, che simboleggia l’accoglienza. Inutile dire, che è anche un messaggio che vogliamo mandare a tutti, un messaggio dei valori in cui crediamo, dei valori che i nostri genitori ci hanno trasmesso, dei valori in cui vogliamo vivere! Come raggiungiamo il rifugio? Ovvio, a piedi e solo a piedi, a passo lento e meditativo immersi nella natura.
La cerimonia
Ci sposeremo dunque ad alta quota, circondati dalle montagne e dalle persone che amiamo. Abbiamo fatto delle scelte controcorrente anche per questo aspetto! Abolito il rito del lancio del riso, ci sembra un inutile spreco di cibo; e il bouquet di Valentina sarà realizzato con materiali di recupero, come calze di nylon, e nessun fiore sarà inutilmente reciso. Abbiamo anche scelto degli anelli particolari, li abbiamo prodotti noi in una emozionante giornata di laboratorio insieme alla cooperativa UrOburo, che aiuta chi è in una condizione di disagio psichico. L’oro che abbiamo utilizzato l’abbiamo ricavato da vecchi gioielli di famiglia.
La festa
Dopo il rito civile, la festa si svolgerà al rifugio circondati dal verde dei monti. Il menù rigorosamente di stagione e possibilmente a km0 con portate tradizionali di montagna come la polenta e i funghi. Anche il vino (che non mancherà) è una produzione locale piemontese e l’acqua della fonte e non in bottiglia. I nostri ospiti potranno poi fermarsi a dormire al rifugio per continuare insieme a festeggiare e approfittare per fare una bella passeggiata il giorno dopo. Per le bomboniere, e anche per la partecipazione, abbiamo scelto Emergency, optando per le loro proposte a sostegno dei progetti. Gino Strada è una delle persone che più ammiriamo, ha rischiato in prima persona per aiutare gli altri…
[to be continued…]