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Oman | Oman, in viaggio con Cristina nella regione del Dhofar
13 Giugno 2019
Un articolo a cura di Gabriela Vallemani

Cristina, la nostra referente per il viaggio in Oman, ci racconta i colori e i sapori della regione del Dhofar, i suoi abitanti e la loro ospitalità, la bellezza e la pace di questi luoghi.
Ci forniresti tre aggettivi che descrivono le caratteristiche del popolo che abita la regione del Dhofar?
Gentile; Generoso; Tradizionalista.
La loro accoglienza è proverbiale: puoi dirci perché?
I beduini sono famosi ovunque per la loro ospitalità e accoglienza, gli omaniti in più sono seguaci dell’Ibadismo, un ramo dell’islam che predica la tolleranza e il rispetto per tutte le culture e religioni.
Se dovessi racchiudere tutta la bellezza dell’Oman in una sola parola, quale aggettivo impiegheresti?
Userei un colore e nello specifico il Viola. L’Oman non può che essere viola: il viola del tramonto e del cielo nelle giornate estive, il viola dei vestiti delle donne, il viola dei tessuti delle tende e dei divani, il viola come colore spirituale e in Oman si respira molto questo senso di spiritualità, soprattutto a Salalah, dove il profumo dell’incenso ti immerge nella sua sacralità.

Qual è la caratteristica più spiccata di Salalah? Quella che connatura maggiormente l’anima di questa città?
Sicuramente la tranquillità e gentilezza degli Omaniti; quando si viene qui si rimane coinvolti da questo senso di pace e rilassatezza. Ancora non mi so spiegare il motivo di questa sensazione di benessere: un motivo potrebbe essere attribuito all’incenso, che pare abbia delle proprietà rilassanti. Sta di fatto che tutti quelli che vengono a Salalah non se ne vorrebbero più andare (io sono una di quelli).
Deserti, oasi, laghi… quali aspetti del territorio omanita avremo modo di conoscere durante questo viaggio?
La regione del Dhofar è la più varia di tutti i Paesi del Golfo. Qui si estende uno dei più grandi deserti al mondo, con le sue alte dune che arrivano a toccare i 300 metri. Lungo la costa splendide spiagge di sabbia bianca, ancora selvagge sono separate dal deserto da una lunga catena montuosa che durante la stagione del monsone diventa tutta verde e da cui scorrono fiumi, wadi e cascate. Il clima qui è infatti sub-tropicale e a Salalah ci sono diverse piantagioni di banane, cocco e mango.

Quali specialità della cucina locale degusteremo?
Non esiste una vera cucina omanita, poiché risente di varie contaminazioni indiane, pakistane, yemenite. Esiste un metodo tradizionale per cucinare la carne di cammello, scaldata alla brace sopra dei sassi o avvolta nelle foglie di banano, inserita in una buca nel terreno. Un piatto famoso è il fish biryani: un piatto persiano preparato con riso basmati e con spezie accompagnato dal pesce sempre freschissimo, pescato in giornata. Famoso il caffè omanita al cardamomo (qahwa) servito con i datteri, immancabile in ogni casa che si rispetti, cosi come nei vari uffici comunali. Il tè, altra bevanda che troverete spesso, viene servito con lo zenzero (zinghebir chay) o con diverse spezie (karak).
