Il blog di VeM

Puglia | Tu non conosci il blu
28 Maggio 2018
Un articolo a cura di Eleonora Tricarico

Ci sono dei colori che non si possono spiegare. Sì, avete letto bene, colori, non vi è alcun errore.
Ecco, il problema è proprio qui; spesso parliamo di sentimenti o di immagini impossibili da definire con delle parole: la banalità sovente non ci permette di definire invece quanto siano straordinari i colori. E quando si parla di ciò, io penso subito ai colori della mia terra.

Vi porto nel Salento, nel tacco d’Italia, contesto di molteplici conquiste e contaminazioni, di impronte e memoria, dove passato e futuro si rincorrono in una corsa senza tregua.
Il fatto è che qui c’è una luce diversa, quel non so che non facilmente definibile. Tutto sembra brillare di luce propria: le case, il verde degli ulivi e persino i muretti a secco che si esprimono in colori audaci e inenarrabili. Lo diceva anche Vittorio Bodini, il poeta del Sud, il poeta del tacco. “Tu non conosci il Sud, le case di calce, da cui uscivamo al sole come numeri, dalla faccia d’un dado” recitano alcuni tra i suoi versi.
Ed è con questa immagine negli occhi, un riflesso più profondo, che noi dalla Puglia abbiamo messo giù il pacchetto Viaggio in Puglia, tour del Salento tra Lecce, Gallipoli e Otranto. Un Tour tra mare e pietra, un inno alla bellezza nostrana, alla semplicità, alla voglia di raccontare e raccontarsi.

Il Salento, per alcuni, potrebbe non essere narrato poi più di tanto, ma dietro ad ogni faccia di quel dado ci sono vive e reali delle rappresentazioni esatte. Com’è semplice amarla questa Terra. Il Salento è vita, è un tripudio di colori: il blu del mare rafforza il quadro meraviglioso che la terra dipinge con il cielo, il giallo caldo del sole, dello stesso colore della crema calda del pasticciotto leccese, è una rassicurazione per chi vive il tacco d’Italia.
Vedete, una nota canzone lo chiama ‘grande fratello blu’, ma non si può non pensare ad una vita qui giù lontana dal mare. Chi ha nel sangue acqua salata saprà cogliere con una dolce e amara consapevolezza queste parole: si vive di colori. Si vive di riflessi.
Ed in questo dipinto che il fil Rouge (o blu) si snoda tra i comuni salentini: dalla mia (sì, mia, mi appartiene ed io appartengo ad essa) Gallipoli fino alla Grecìa Salentina dove forte è il richiamo a terre straniere, dove la tradizione non si è lasciata tradire dalla modernità. Ancora, dalla scura terracotta di Cutrofiano, alle sfumature cristalline del Parco Naturale di Porto Selvaggio fino ad Otranto, a cui neanche Carmelo Bene riuscì a resistere, un po’ di tempo fa.
Ecco la magia che proviamo a svelare: il segreto di ogni colore. E sebbene la luce sia sempre così forte, accecante, invadente, non vi è spazio alcuno per un filtro.
La bellezza è tutta qui: prendete un po’ di questo blu del mare e vivete un’esperienza fatta di sfumature.
