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LIFE WolfAlps EU, la parola ai territori: il Parco Nazionale dello Stelvio

Lombardia, Trentino-Alto Adige | LIFE WolfAlps EU, la parola ai territori: il Parco Nazionale dello Stelvio

23 Dicembre 2021

Un articolo a cura di Fabrizio Teodori

Fabrizio Teodori
Abbiamo intervistato Luca Pedrotti, coordinatore scientifico del settore Grandi Carnivori del Parco Nazionale dello Stelvio, nell’ambito del progetto LIFE WolfAlps EU per cui stiamo realizzando dei programmi di viaggio.
Ci ha raccontato del parco, delle sue attività e del rapporto con il lupo.

Ci raccontate del territorio in cui operate: caratteristiche e attività svolte dalla vostra organizzazione/ente?

Il Parco dello Stelvio è un parco nazionale, il più grande Alpino italiano.
Il 70% del parco è sopra i 2000 metri quindi si tratta della massima espressione di ambiente alpino.
Gli obiettivi del Parco sono quelli previsti dalla legge, conservazione della biodiversità, monitoraggio e ricerca scientifica,

Io nello specifico mi occupo di avviare studi specifici sui nuovi rapporti preda predatore all’interno del parco.

Il lupo è tornato qui da soli 4 anni, attraverso una colonizzazione naturale da parte del lupo appenninico. L’ente di riferimento ha iniziato a studiare la possibile evoluzione dell’ecosistema in relazione all’ingresso di un nuovo grande predatore.

L’area del trekking proposto con ViaggieMiraggi è nel cuore del territorio in cui il primo branco che si è formato nel Parco dello Stelvio, 4 individui più i cuccioli, circa 6 in totale.

Qual è l’aspetto più significativo della presenza del lupo nel territorio?
L’impatto si ha sia sull’ecosistema che sul paesaggio, costringendo le prede, i cervi nel caso specifico, a migrare. Il lupo aumenterà la complessità degli ecosistemi del Parco, arricchendolo.

Dal punto di vista sociale il ritorno del lupo ha avuto altri effetti significativi verso gli allevatori, che si erano dimenticati della presenza del lupo.
Va quindi fatto un lavoro di relazione per risolvere la conflittualità emersa ritrovando un equilibrio di coesistenza con i diversi elementi della natura.
L’area di interesse è molto abitata ed esistono pochissime zone che non sono pascolate dagli animali domestici.

Secondo voi questo progetto legato al turismo responsabile come può essere uno strumento utile per migliorare la convivenza tra lupo e uomo?
Il progetto sarà davvero utile come strumento per avvicinare e far prendere coscienza – a chi non vive sulle Alpi ma in città – di quali sono le problematiche, gli aspetti sia positivi sia negativi.
Al momento ci sono tante divergenze di opinioni tra chi vive la montagna e chi abita in città.
Questo tipo di attività sarà utile per iniziare a far capire ai viaggiatori quali sono i problemi reali e far prendere consapevolezza che la questione del lupo è molto complessa e caratterizzata da tante sfaccettature.
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