Il blog di VeM

Emilia-Romagna | Perdersi tra i Colli Bolognesi alla ricerca di Chiara
1 Giugno 2018
Un articolo a cura di Enrico De Luca

L’auto arranca nel buio, funziona un solo fanale e sono a pochi km da Bologna, eppure mi sembra di essere sperso in una foresta. A mezzanotte riesco a trovare il B&B e la pazienza di Lucia che mi sta aspettando a quest’ora tarda per darmi un letto. La mattina presto risveglio ed un obbiettivo: incontrare Chiara che mi sta aspettando all’agriturismo casa Vallona per un caffé alle 8,30. Poche centinaia di metri in auto da dove mi trovo e i primi raggi di sole che mi regalano la meraviglia, colline verdi che si accavallano in armonia e pochissimo contrasto antropico.
Ed eccomi arrivato presso l’agriturismo. Silenzio, un minuscolo borgo di sasso e mattone che sembra disabitato, un po’ di aie e la sensazione di essere arrivato nel posto giusto, manca solo lei. Ci sono degli ospiti olandesi che dormono ancora e dalla porta principale spunta silenziosamente Chiara.
Mi fa visitare gli interni e faccio un tuffo nell’Emilia contadina e nel gusto del passato che diventa accogliente ed elegante allo stesso tempo. Chiara si apre e iniziamo a raccontarci pezzi di vita, uso a pretesto la mia per farmi svelare la sua. Università a Milano, un lavoro che non soddisfa e la sfida più grande, tornare e ridare vita al podere dei nonni. Mi confessa che l’amore per la cucina arriva dalle nonne e non dalla mamma, un salto generazionale per un ritorno semirapido alle tradizioni ed alla terra.
Sì perché per Chiara accogliere e condividere non basta. Bisogna chiudere il cerchio e sporcarsi le mani sino in fondo, ecco allora le arnie vicino al frutteto, il campo di frumento e poco più in su la vigna, che da vita ad un vino ancestrale… il tutto viene cucinato con amore solo nel fine settimana e con menù rigorosamente fisso. E io, come un mantra, mi dico – cavolacci! – che è mercoledì.
Chiara mi offre una colazione semplice dal sapore genuino. Le chiacchiere proseguono: i sogni di sistemare a poco a poco il borgo, le aie, di espandere le attività agricole e ricettive. Sento l’anima ancestrale femminile che ha vigore e volontà, lo sguardo vigile e sorridente. Le fatiche sono molte e non si nascondono, ma è l’energia dello scommettere su se stessi che mi affascina. Faccio una piccola spesa ed una promessa che quel luogo e quella storia possono diventare bagaglio di conoscenza della comunità dei viaggiatori di ViaggieMiraggi.
In poche ore nasce un itinerario dal sapore ancestrale.