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Mare Responsabile, quando il mare è un diritto di tutti
Foto di Paola Aucelli

Campania | Mare Responsabile, quando il mare è un diritto di tutti

10 Maggio 2018

Un articolo a cura di Stefania Persico

Stefania Persico

Una spiaggetta, anzi un’insenatura dove si arriva per lo più con la barca, considerata tra le più tranquille di Napoli, poco lontana dagli affollati lidi privati di Miliscola. Si chiama la spiaggetta verde di Miseno.

L’estate al mare di ViaggieMiraggi in Campania inizia da qui, da questa insenatura dove lasciarsi alle spalle il caos della città e i rumori della movida on the beach. Una piccola spiaggetta pubblica, in un litorale popolato da lidi privati. La nostra estate comincia da qui perché riteniamo che il mare e l’accesso al mare, le spiagge, siano un bene comune, uno di quei beni comuni che debbano essere garantiti a tutti e allo stesso modo che ciascuno deve impegnarsi a tutelare.

Miseno, conosciuta per spiaggia, mare e movida estiva, è molto di più. È natura con i sentieri panoramici che si diramano sul monte, è archeologia con i resti del teatro, delle ville e delle cisterne romane nascoste tra le case. La spiaggetta verde di Miseno racchiude natura e storia. Di Miseno, ne parla Virgilio nell’Eneide. Tutte le terre flegree affondano le loro origini nel mito e furono mete prescelte dall’alta aristocrazia romana dove dedicarsi a ozi e vizi.

Il tour Viaggio in Campania, nei Campi Flegrei di Napoli, propone un fine settimana tra storia, arte mare e natura. In questi tre giorni, con noi ci saranno gli amici di Malazè Experience che si occupano di valorizzare le bellezze del territorio flegreo in maniera responsabile e sostenibile, di offrire un’alternativa al consumo mordi e fuggi di questa incantevole terra. Un luogo dove acqua, aria, fuoco e terra si sono uniti dando vita ad una natura ribelle ma allo stesso tempo accogliente come il carattere di chi ci vive.

Viaggio in Campania
Campi Flegrei. Foto di Paola Aucelli

Dal mare che vedremo con il prossimo tour ai Campi Flegrei uno sguardo al mare che abbiamo incrociato nei precedenti Viaggi a Napoli, tra atteggiamenti responsabili, restrizioni e difficoltà. Napoli e il mare hanno un rapporto viscerale e contraddittorio. Diceva Anna Maria Ortese che ‘Il mare non bagna Napoli’, ancora oggi questa frase ha del vero. Napoli vive la contraddizione che, pur essendo una città di mare, questo è per lo più negato, per inquinamento o perché confinato dietro lidi privati.

Qualche anno fa un gruppo di cittadini avviò una campagna di raccolta firme per restituire alla città il diritto al mare. Si chiamava unaspiaggiapertutti e mirava ad avere una spiaggia pubblica che possa definirsi tale. In particolare, si chiedeva al Comune che il tratto di litorale che da Nisida va fino al confine con Pozzuoli, fosse destinato a spiaggia pubblica cioè che l’accesso al mare e alla spiaggia fosse libero e gratuito. Una richiesta che rispondeva alle esigenze e ai desiderata di molti, dato che furono raccolte le firme necessarie (14 mila) per fare lo step successivo in Comune. Dopo lo step in Comune, le sorti della spiaggia pubblica si sono arenate nelle intricate vicende della bonifica dell’area ex Ilva-Italsider di Bagnoli. Bagnoli, condivide con i Campi Flegrei l’antica vocazione di località balneare: era frequentata dagli antichi romani per il mare e le acque termali, ma ha avuto destino diverso dai Campi Flegrei. A inizio Novecento, è arrivata l’acciaieria chiusa più di quasi trent’anni fa e da allora, Bagnoli fa i conti con le conseguenze ambientali del suo passato industriale.

Viaggio in Campania
Pescatori a San Giovanni a Teduccio

All’estremità opposta del golfo, a oriente, c’è il lungomare di San Giovanni a Teduccio, altra ex periferia industriale. Con i viaggiatori di Radio Popolare lo scorso anno siamo andati ad ascoltare le storie di chi vive quotidianamente quel mare. Un mare vissuto non per svago, ma per bisogno, per lavoro. I pescatori di San Giovanni ci hanno accolto sulle loro barchette e ci hanno accompagnato in mare sulle rotte della loro pesca.

In mezzo: tra il mare delle due ex periferie industriali, ci sono fazzoletti di spiaggia, scogliere nel centro cittadino che diventano occasione di svago quando non ci si può permettere altro. Come ad esempio lo specchio di acqua antistante il castello più antico della città. Lo scatto di un viaggiatore Elio Pesenti, che di recente è stato a Napoli, ha colto una scena non insolita d’estate: dei bagnanti in canoa davanti Castel dell’Ovo. In realtà d’estate più che in canoa, lì capita di vedere i bagnati distesi al sole e a fare i tuffi dagli scogli.

Viaggio in Campania
Castel dell’Ovo. Foto di Elio Pesenti

Non mancano gli angoli di paradiso, sono quelli di Posillipo. Il mare di Posillipo è il mare dove finisce il dolore come scrive Matilde Serao, il glauco mare che prende tutte le tinte, che si adorna di tutte le bellezze. Un mare in centro città, a portata di mano, eppure, proibitivo per molti dati gli alti costi dei lidi a eccezione delle poche, ma incantevoli spiagge pubbliche: Marechiaro, la spiaggia delle Monache. Una menzione a parte, invece merita la spiaggetta della Gaiola, si trova nell’Area Marina Protetta considerata la più bella d’Italia, uno dei luoghi più suggestivi e incontaminati di Napoli.

Dunque il mare ‘bene comune’ che resiste ai lidi privati, il mare della ‘fatica’ e quello che ‘scaccia via il dolore’: pochi chilometri e cambiano le acque del mare, cambiano in base al nostro atteggiamento e all’uso che ne facciamo. Specie d’estate quando il mare è corteggiato da mille pretendenti richiede un atteggiamento consapevole. Vi aspettiamo nei Campi Flegrei per salpare con passo lento, menti leggere e cuori aperti alla volta della nostra spiaggetta verde.